Percorrendo il Naviglio Grande, si arriva in un paesino che conserva ancora oggi l’aspetto di una piccola e accogliente oasi di tranquillità ai margini dell’area metropolitana di Milano: Cassinetta di Lugagnano.
Qui, tra splendide ville settecentesche, residenze estive dei nobili milanesi, si trova Casa Mantegazza.
Dal primo atto notarile, risalente al 1580, la lunga storia della villa è segnata da diversi passaggi di proprietà: da convento a dimora per famiglie nobili che, succedendosi, ne ridisegnarono la fisionomia e il giardino all’italiana, con la creazione di pergolati, prospettive, cancelli e spazi ricreativi.
Ormai da anni, ad abitare Casa Mantegazza è la famiglia Mecozzi che ha aperto le sue porte al pubblico adibendola a B&B e location per eventi e shooting, mantenendo invariati la storia, l’autenticità, il fascino senza tempo e l’anima familiare.
Casa Mantegazza Macinaghi, situata a Cassinetta di Lugagnano, è una dimora storica che affonda le sue radici nel lontano 1580, come testimonia un atto notarile relativo alla divisione dell’eredità tra i fratelli Mantegazza.
Nel corso dei secoli, la proprietà passò attraverso diverse mani, tra cui quelle del Convento di San Dionigi e della famiglia Sirtori, per poi giungere ai fratelli Giovanni Maria e Giacomo Antonio Macinaghi nel 1717.
Proprio a questi ultimi si deve la trasformazione della casa, di una preesistente struttura cinquecentesca, in una dimora di prestigio adeguata alla loro posizione sociale. I lavori di ristrutturazione, iniziati nei primi anni del Settecento, diedero vita a un complesso architettonico articolato, con due corpi di fabbrica disposti a L e un ampio cortile interno.
La facciata principale, sobria ed elegante, presenta un portone d’ingresso con cornice in granito e alcune decorazioni affrescate. L’ala sud, invece, si distingue per le finestre ribassate al piano terra e per l’ingresso con architrave arcuata.
All’interno, i locali si distribuiscono su più piani, con sale di rappresentanza al piano terra e appartamenti ai piani superiori. La presenza di una “galleria” suggerisce una suddivisione degli spazi tipica del periodo barocco.
Particolare attenzione fu dedicata anche alla realizzazione del giardino all’italiana, con viali, pergolati e spazi ricreativi, elementi che testimoniano l’importanza attribuita a questo spazio sia come luogo di svago che come simbolo di prestigio.
Nel 1751, la famiglia Macinaghi fu costretta a vendere la proprietà, che passò nelle mani del Marchese Giovanni Antonio Parravicini e, successivamente, alla famiglia Lampugnani.
Nel 1834, l’Ospedale Maggiore di Milano ereditò la tenuta, utilizzandola come fabbrica agricola.
Ancora oggi, Casa Mantegazza conserva il fascino della sua storia secolare, con la sua struttura architettonica complessa e il suo ricco patrimonio di arte e cultura.